IL MUSEO DEL CASTELLO DI LUZZANO

Nei locali di ingresso all’antica cantina, è stato creato un piccolo museo che raccoglie la storia dei luoghi e in particolare la storia di Luzzano risalente a 2000 anni fa. Allora c’era un signore di nome “Lucianum” che, come oggi, faceva vino su queste colline, felice di starsene in pace al posto di un Gallo, inesorabilmente scacciato.
I pochi ma significativi frammenti acquistano vita e visibilità nel preciso e circostanziato racconto che accompagna la visita, spesso seguita personalmente dalla proprietaria che ha partecipato con grande passione alle due campagne di scavi succedutesi negli anni 1995/96. Questi hanno portato alla luce una grande villa agricola risalente al I° sec. d.C. Era il “Fundum Lucianum”, primo importante nucleo abitativo che ha dato origine all’azienda Luzzano.
Storicamente la località di Luzzano è nominata per la prima volta in un       documento del 19 aprile 974, giunto  sino a noi in copia autenticata del sec.  XII, conservata nel museo. Si tratta di  un procedimento giudiziario  celebrato a Pavia capitale del Regno Italico- e presieduto da Gualtiero,  giudice e messo dell’Imperatore Ottone II. Nel corso del giudizio, l’arciprete  Leone presenta una carta di permuta da lui stipulata con Giovanni, abate del monastero pavese di S. Pietro in Ciel d’Oro in Pavia.
Tra i numerosi beni permutati sono elencate terre e vigne situate “in loco et fundo Luciano”. Altra pergamena del 1196, che qui si riproduce in originale e conservata nell’archivio di Luzzano, tratta della concessione in enfiteusi di terreni vitati in territorio “Lucani” fatta dagli abati dello stesso monastero di S. Pietro in Ciel d’Oro.
Il possedimento di Luzzano appartenne al monastero di S. Pietro in Ciel d’Oro di Pavia. I beni di Luzzano, durante tale possessione, vennero assegnati in enfiteusi a grandi famiglie nobiliari della zona. Tra queste nel 1600 i Marchesi di Pecorara. Sopressi i beni del monastero nel 1781, ne divennero proprietari i Conti Opizzoni che fecero costruire la bella chiesa neoclassica in sostituzione di un oratorio di antichissime origini.
Dopo di essi la proprietà passò ai Conti Barbiano di Belgioioso ed infine, agli inizi del 1900, alla famiglia Fugazza. Ad essa spetta il merito di aver rilanciato un’ininterrotta tradizione vitivinicola le cui origini risalgono ad oltre duemila anni.